IL BOSONE DI HIGGS E IL NEURINO DI SALE.

di Gabriele Ainis

 

 

LHC significa Large Hadron Collider ed è la macchina infernale del CERN di Ginevra di cui pochi capiscono veramente l’utilità. Di certo lo capiscono coloro che ci lavorano (e percepiscono uno stipendio, talvolta lauto) con la stessa certezza le aziende che l’hanno costruito (con appalti nel settore hi-tech che fruttano palate di quattrini).

LSC invece sta per Limba Sarda Comuna e sembrerebbe non aver nulla a che fare con la sigla LHC (salvo l’assonanza degli acronimi).

In realtà hanno una cosa in comune: si può dire per entrambi che ci sia parecchia gente che li ritiene inutili, costosi e privi di senso.

Così quando si domanda ad una persona che ritiene di essere informata a cosa serva il Collider, risponde: a trovare il bosone di Higgs. Mia nonna, persona di rara arguzia (*), avrebbe domandato: l’ha perso? Possibile che si debbano spendere tutti quei soldi per cercarlo? Non potevano al limite comprargliene un altro?

E mio nonno, informatissimo, avrebbe aggiunto: no, perché anche non trovarlo è un risultato accettabile!

Il che è vero, il bosone di Higgs, se esiste, possiede una massa elevata, e lo si sa perché fino ad ora non lo si è mai trovato. Se non ci riescono neppure con l’LHC, i fisici non diranno che si sono sbagliati e il collider non serve, ma che bisogna costruirne uno più efficace, che raggiunge energie superiori e costa, ancora una volta, una montagna di denaro. Non si capisce nulla di ciò che dico? È vero, ed è la situazione ideale per gestire i soldi dei contribuenti. Ad esempio bisognerebbe sapere cosa sia un bosone (e sapendolo si verrebbe informati anche su cosa sia un fermione) per poi cercare di capire cos’abbia di speciale proprio quello di Higgs (**). Però, ragionevolmente, non sono argomenti alla portata di chiunque: non basta un diploma e ci vuole qualcosina in più. Insomma si spendono un sacco di soldi in grossi marchingegni che non si capisce a cosa servano e quali benefici portino alla comunità che li sovvenziona. La comunità non è in grado di capire e sborsa, sorridendo alle battute di Crozza (per chi piace).

Sì, potrebbe anche trattarsi di una botta di demagogia, mi rendo conto, però il controllo della spesa pubblica (anche se il Collider è un progetto multinazionale) non è un argomento da poco e dovremmo tenerlo ben più presente di quanto non si faccia di solito. O almeno potremmo informarci. Potrei anche lanciarmi in una bibliografia sui saggi “non allineati” scritti dai non pochissimi critici, ma esula dagli scopi, bassi, di questo post…

…che sono altri, ovviamente, e riguardano la LSC.

Naturalmente costa assai meno del Collider, però è anche vero che non serve a cercare il bosone di Higgs (o almeno credo, ho faticato a capire cosa sia e non credo proprio che la si possa adibire a tale scopo; tuttavia, non essendo un fisico delle particelle, non ne sono del tutto certo).

A cosa serve allora?

Adesso potrei lanciarmi in una serie di: “Tiziu dice…” e “Semproniu replica…” ma che senso avrebbe? Sarebbe più o meno come parlare dell’LHC: si fanno tonnellate di parole ed alla fine si resta dove si era prima. Salvo un fatto ben preciso, che, come nel caso del collider, ci sono in ballo i quattrini. Pochi se confrontati con l’oceano della macchina che accelera i protoni, ma interessanti per chi vive di basso sotto-sotto-sottogoverno.

Una cosa che fanno spesso i fisici delle particelle è quella di cercare argomenti speciosi per giustificare l’utilità delle enormi macchine che loro usano per cercare di vincere il premio Nobel: e i difensori della “necessità” di preservare la lingua sarda?

Intendiamoci, una lingua non è una costruzione artificiale da utilizzare per una rivendicazione nazionalistica, come pretenderebbe il Sommo Vate ed altri ignoranti sparsi, coloro che la impugnano come uno strumento di sviluppo. Nasce e si sviluppa per necessità: per comunicare, ad esempio, abbattere le barriere tra gli esseri umani e creare opportunità di una vita migliore. Siamo sicuri che se in Sardegna avessimo il sardo come prima lingua staremmo meglio? Nessuno ha mai provato a spiegarsi perché ciò dovrebbe accadere? Qualcuno saprebbe dirmi se l’uso di una lingua moribonda portata a nuova vita dovrebbe creare più posti di lavoro? Migliori opportunità? Migliori servizi?

No. Naturalmente no. Non si può perché non è vero.

E poi una lingua non è un’automobile che si progetta, si realizza e si comanda con un volante. Ha vita propria determinata dalle leggi dell’evoluzione sociale e nasce, vive e muore in funzione delle condizioni in cui si trova. Non è con interventi come la LSC che si darà maggiore impulso al sardo: se una lingua non si dimostra utile e capace di competere, muore o sopravvive in uno zoo, come il Panda che si è dimenticato come fare ad accoppiarsi.

Volgiamo parlare sardo? Non sto a premettere che mi si dovrebbe spiegare cosa sia il sardo, se ce sia uno o due, tre o quattro. Ma se proprio vogliamo: possiamo domandarci a quale scopo? Cosa vorremmo ottenere? È lecito porsi la domanda oppure dobbiamo chinare la testa di fronte alle stupidaggini indipendentiste che usano la lingua come bandiera ideologica? Quelle stesse stupidaggini che vorrebbero portarci a diventare come le Comore?

Oppure si viene accusati di blasfemia se si prova a parlarne?

Ma guarda un po’ che in fondo LHC e LSC non sono poi così distanti, perché a criticarli si corre davvero il rischio di essere accusati proprio di blasfemia, come fanno i preti con coloro che criticano la religione.

E poi, in fondo, anche la LSC, se non troverà il bosone di Higgs, non verrà considerata inutile. Assorbirà un sacco di soldi (da spartire politicamente tra i piccoli “utilizzatori finali”) con l’entusiastico placet degli stupidi difensori della “sardità” (sapessero almeno cos’è!) e si passerà ad altro, trascurando ad esempio il piccolo e trascurabile problema che abbiamo battuto tutti i record di disoccupazione giovanile e le ultime medie aziende manifatturiere isolane stanno chiudendo.

Ma vuoi vedere che forse la LSC è nata anch’essa per trovare una particella? Ma non sarà il neurino di Sale?

E se non lo trovasse (com’è probabile che LHC non troverà il bosone di Higgs)?

Come? Anche se non lo troverà sarà lo stesso e butteremo comunque nel cesso una barcata di soldi?

Sì questo mi rasserena: se è come LHC, allora sono molto più tranquillo!

 

 

gabriele.ainis@virgilio.it

 

(*) affermava di non capire per quali arcani motivi i Testimoni di Genova non se ne rimassero in Liguria anziché bussare da lei la domenica mattina, ad Oristano.

(**) dovrebbe essere il mediatore del campo di Higgs, quello responsabile della comparsa della massa delle particelle: contenti? Adesso potete riaccendere la televisione e guardare Voyager.

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3 risposte a IL BOSONE DI HIGGS E IL NEURINO DI SALE.

  1. romano ha detto:

    Hai ragione,
    ho sempre pensato che tutto quello chi gira attorno alla lingua sarda (ma quale lingua? vorrei vedere se un cagliaritano, o un algherese, accetterà di studiare il logudorese) serve solo per far guadagnare dei quattrini a personaggi nullafacenti, sognatori e demagoghi, che sperano di ricevere un pò di soldi da mamma Regione, soldi che serviranno-come le pensioni dei nonni- a tirare avanti e sbandierare la sardità eda piagnucolare come sempre.
    Buon lavoro

  2. giulia ha detto:

    Questo articolo è illeggibile, non sono riuscita a finire di leggerlo.
    dovrebbe imparare a focalizzare meglio gli argomenti…
    secondo me lei è uno dei guasti del web 2.0, chiunque si sente in diritto di inondare la rete di banalità solo perchè quello che scrive appare in bella forma.

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