NUOVA ISCRIZIONE: QUALCUNO LA SA LEGGERE?

POST 1014 NUOVA ISCRIZIONERiceviamo e volentieri pubblichiamo un appello di un affezionato lettore di ArcheoloGGia NuraGGica, nella speranza che qualcuno possa rispondere positivamente.

 

Egregio Sig. Segurani,

navigando nel web alla ricerca di informazioni archeologiche, sono casualmente capitato  in questo blog che ho trovato interessantissimo.

Mi ha piacevolmente sorpreso la pregnanza cognitiva degli estensori degli articoli e anche quella della maggior parte dei commentatori.

Le sarei molto grato se potesse mettermi in contatto con qualcuno della sua cerchia di conoscenze, per avere dei pareri di confronto perchè ho ricevuto in forma anonima una fotocopia di una pagina a stampa, forse una pubblicazione locale della zona di Oristano, con sul retro la scritta a biro “piramidetta iscritta da Ula – Tirso – OR”  Pur con ogni cautela, la piramidetta presenta grafemi incisi, a mio giudizio non leggibili. Ritengo che questi grafemi documentino in modo inequivocabile l’esistenza di uno stile scrittorio completamente diverso da quanto finora proposto o l’assoluta casualità di quei segni”.

Le allego una scannerizzazione della fotocopia.

Sperando in una sua gentile collaborazione, voglia gradire

 

Cordiali saluti,

 

P. A.

 

boicheddu.segurani@virgilio.it  

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5 risposte a NUOVA ISCRIZIONE: QUALCUNO LA SA LEGGERE?

  1. Tetragramma Sardo ha detto:

    Stavo bevendo il mio Kaph (perché mi sveglio sempre molto presto) quando ho notato che qualcuno – che non sono riuscito a vedere, nella luce ancora incerta – ha lasciato furtivamente sulla mia soglia di casa questo biglietto, che vi comunico così com’ esso è.

    “Guardi, Segurani:
    non ci prenda troppo in giro, perché noi siamo tutti professionisti stimati molto e degni di rispetto moltissimo e conosciamo il Metodo Scentifico da anni ed anni e danni. Ci siamo spesso stati insieme a cena. Ma non siamo tutti pazienti come me, che sono un tipo calmo. Se lei ci manca troppo di rispetto noi le facciamo causa, per lesione d’immagine. Perché noi abbiamo un’immagine ed una fama da difendere bellissime, non come lei, che non è nessuno e si nasconde dietro i muretti a secco.
    Noi abbiamo una sfliza di titoli scentifici che le si consumano gli occhi solo aleggerli.
    Non creda di fregarci con queste meschine trappolette banali, messe a bella posta da gente che dell’epigrafia non conosce neppure proprio la graffia.
    Questo che lei ha postato è un falso evidente e di scarsa levatura pure: noi siamo molto più bravi!
    Ma come si permette?!
    Noi andiamo in giro per tutta la Sardegna ad insegnare e presto andremo persino in Olanda, ha capito? In Olanda!
    Lei c’è mai stato in Olanda?
    Anche lì ci sono i coglioni, questo è evidente, ma ci sono anche quelli interessati a sapere che gli Alzeimer scrivono in lingue antiche, per fortuna della Scenza.
    Si levi di torno con le sue miserabili scene da saltimbanco e ci faccia lavorare, che diamine.
    Noi non facciamo la guerra di un solo giorno: resistiamo anche per cinquant’anni. Tra almeno cinquant’anni le nostre teorie avranno dato risultati accettati da tutti, di cui beneficeranno tutte le scenze: allora io verrò sulla sua tomba e le dirò: “Hai visto, che avevo ragione?”.

  2. Bainzu 1954 ha detto:

    Le antiche scritture sono legate alle pecore e alla lana. A Cnosso un terzo dei documenti in lineare B sono elenchi di pecore e lana. Anche la Sardegna nuragica era ricca di bei pecoroni. Non può stupire che le prime ed incerte prove di scrittura vengano realizzate su di una “piramidetta”, cioè un peso per un telaio verticale nel quale veniva tessuta la lana ed altre fibre. Incidere una serie di lettere e simboli in epoche così remote su una piramidetta potrebbe avere una funzione di conteggio di pecore, lana e tessuti ma anche investire la sfera magico-religiosa. I simboli infatti si susseguono ed accalcano senza che se ne colga il verso. Sarebbe molto importante scoprire dove è conservato quest’oggetto per riscontrare se vi sono più momenti scrittori o sovrapposizioni di segni. Occorre molta prudenza, ma non si può escludere che in questo caso gli Shardana sperimentassero la tachigrafia, in un misto di simboli di animali e lettere, prima di definire il classico alfabeto nuragico. La diffusione di queste conoscenze non solo alfabetiche ai margini dell’Europa potrebbe aver contribuito al riaffiorare delle rune scandinave e dell’alfabeto ogham d’Irlanda.

  3. Tetragramma Sardo ha detto:

    Sarei più propenso a credere che le antiche scritture siano legate a quello che gli pare e piace e non a quello che pare a te, Bainzu.
    Hai fatto un’osservazione divertente, ma anche un po’ lassativa, se ci pensi bene.
    Le antiche scritture Egiziane e Cananee sarebbero anch’esse legate alle pecore? E l’elaborazione del cuneiforme sarebbe armentizia in qualche modo?
    Certamente, vedo molto adatte le piramidette per i telai egiziani! Ed eventualmente il piramidone come febbrifugo per gli operai al telaio.
    Vedo inoltre che hai una buona dimestichezza con i tachigrafi shardana (che erano, ovvio, strumenti per misurare la velocità delle loro navi!), ma non è chiaro perché usassero un misuratore del tempo trascorso e dello spazio percorso per tentare si scrivere: certo, se si trattava di una sperimentazione, quasi tutto era permesso!
    Sì, scherzo, perché le farneticazioni mi inducono sempre a scherzare… Anche Mike Bongiorno era un sub normale, non un sub eccezionale: lo ammetteva in pubblico
    Quindi: c’insegni che furono proprio i shardana a ‘definire l’alfabeto nuragico’.
    Molto bene! Da dove ti esce tanta certezza intestinale circa le tue tesi?
    Non me lo dire. Hai sospeso i Sali di Litio di tua iniziativa.
    Dato che non è affatto dimostrato che i shardana siano davvero esistiti e, ammesso ma niente affatto concesso che siano esistiti, non è affatto dimostrato che siano giunti mai in Sardegna, questa sarebbe semmai una prova in più (ne avevamo proprio bisogno?) del fatto che l’alfabeto nuragico non esiste.
    Posto che con i primi alfabeti siamo nell’Età del Primo Bronzo (leva o metti qualche manciata di lustri), che cosa c’entrano mai il Futhark e l’Ogamico, ambedue del 600 e passa dopo Cristo?
    E non mi venire a raccontare che l’origine del Futhark si perde nella notte dei tempi: qui l’unica cosa che si è persa è l’intelletto di te. Ricomincia la tua terapia e questa volta non sospenderla più.
    Tu mi troverai forse desardizzante (neologismo del tuo capo, non mio), ma io ti trovo esilarante come pochi. E anche strabico, come molti dei tuoi confratelli: guardate una cosa e ne vedete tutta un’altra.
    TS

  4. Nufré ha detto:

    Caro Tetragramma Sardo:
    Di solito sono bastantemente d’accordo con te. Ma questa volta credo che tu abbia un po’ esagerato con Bainzu.
    Facciamo tutti un passo indietro e ricominciamo, dai!

    • Alfredo Traviata ha detto:

      Caro Nufré, non hai una ma 50.000 ragioni. Bainzu ha espresso le sue opinioni senza offendere e senza malmenare verbalmente alcuna persona. Se le libere espressioni del suo pensiero non sono condivise, basta dirlo. Senza palle, lassativi, escrementi,, subnormali,. Punto. Un vero uomo (o donna) di cultura si distingue per il “so di non sapere”, per il dubbio ed il dialogo che guidano la ricerca e non per la virulenza urlata e per le offese inutili. Chi si ritiene superiore al prossimo (anche al più piccolo dei nostri fratelli quando “straparla”) è un ricercatore finito: da tutti si impara qualcosa. Si risponde, si convince: non si insulta. In rete non si può cogliere il tono dei messaggi. Anche se poi tutti dicono “ma io scherzavo!” occorre fare un passo indietro e moderare i toni. Come hai chiesto tu. Bravo!!!!

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