IL MISTERO DELLA MORTE DI LILLIU

di Giampaolo Loddo

 

Il professor Giovanni Lilliu è morto!

È morto? E quando? Ma siamo sicuri che sia morto oppure è un trucco per sparire nel nulla e vivere felice accanto a Paul McCartney e il mitico Elvis the Pelvis? La domanda è tutt’altro che peregrina, per almeno due buoni motivi.

Il primo, che si dice spesso come la conclusione delle funzioni vitali di un corpo non significhino necessariamente la fine di un grande personaggio. Chi ha saputo imprimere un segno attraverso le proprie opere resta vivo anche dopo che la carne se n’è andata e i batteri aerobici ed anaerobici hanno mangiato il mangiabile.

La seconda, che a volte anche i grandi personaggi, quelli che comunque non moriranno mai, sono già morti da tempo quando il corpo smette di respirare. Muoiono, il corpo resta vivo e poi non muoiono più.

Per Lilliu sono accadute entrambe le cose: ha lasciato il segno ma è morto una trentina d’anni addietro, quando le sue teorie (archeologiche ma soprattutto antropologiche) hanno cominciato a segnare il passo di fronte a nuove evidenze e nuove letture delle società attuali e di quelle arcaiche dell’età del bronzo.

Questo lo diranno in pochi, perché la morte fisica è tradizionalmente occasione per sopire polemiche e litigi ma il vecchio di Barumini ha rappresentato proprio questo: un monumento diventato obsoleto e incapace di rinnovarsi che è a sopravvissuto sé stesso.

Una specie di ossimoro, insomma, che un giorno, alla fine, spira lasciando un dubbio: ma è morto davvero o no?

 

michael.ventris@googlemail.com

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2 risposte a IL MISTERO DELLA MORTE DI LILLIU

  1. Maurizio Feo ha detto:

    E’ morto Giovanni Lilliu. Un grande sardo. Un archeologo.
    Inoltre, una persona che viene comunque a mancare alla propria famiglia, alla quale è almeno doveroso partecipare le nostre condoglianze, partecipi del lutto.

    Circa una critica alla sua attività: probabilmente, non è affatto questo il momento migliore per farla. Perché? Intanto, perché sappiamo benissimo che un lungo stuolo di opportunisti e conformisti andranno accorati in corteo (poco sentito, ma doveroso) ad unirsi agli elogi di rito: semplicemente “perché si fa così”.
    Più in là, sarà certamente formulato un giudizio prospettico dall’evoluzione naturale ed obbligata dell’Archeologia, dell’Antropologia e di tutte le altre Scienze nelle quali egli ha prestato il proprio impegno.
    Quindi, oggi, ricordiamo l’uomo ed il sardo, venuto meno alla sua isola ed alla sua famiglia: partecipiamo volentieri il nostro lutto a chi lo piange con immutato affetto di sangue.
    Lo ricorderemo.

  2. Maurizio Feo ha detto:

    Anche a Giovanni Lilliu, così come anche a Renato Dulbecco – vincitore di Nobel ed ideatore di Telethon, che ha cambiato i nostri destini di fronte ai tumori – sarà la Storia ad assegnare il giusto posto.
    Non lo faremo noi oggi, malgrado il cordoglio umano ed il lutto, sull’onda del rimpianto.

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